ANTONIO CASTELLANA
Critico d’arte
L’arte astratto-simbolica di Sara Usai riesce, attraverso una estrema padronanza esecutiva, ad enunciare con vigore il suo manifesto interiore in cui si assommano identità poetiche ed ideali aspetti esistenziali. Inoltre sembra incarnare i tre principi della creatività quella combinatoria, quella innovativa e quella progettuale incentrando la sua pittura in diretta connessione con il mandala che significa cerchio, circonferenza rivolta alla personalità di ogni essere umano che tende a tirare fuori tutto il suo potenziale rimandando l’artista a praticare l’arte-terapia. Per questo ricorre alla strada della meditazione utilizzando di continuo la mandalaterapia come strumento di conoscenza e di crescita. Per cui le sue opere hanno come requisito principale questo aspetto con la loro classica forma che è appunto il cerchio, espresso in svariati modi soprattutto attraverso forme geometriche e variopinte. Infatti nelle molteplici combinazioni che adotta Sara Usai nel comporre i suoi dipinti si denota un universo espressivo che rimanda alla centralità dell’uomo e alle sue innumerevoli possibilità di perfezionamento. Ed ecco allora che la circonferenza, specchio dell’anima, si manifesta in un equilibrio composito dove all’interno si trovano altre circonferenze, oppure triangoli, figure, simboli segnici attraverso i quali si cerca di contrastare le difficoltà di una vita sempre più complessa e problematica come quella di oggi. L’obiettivo è quello di far emergere, attraverso la ricerca delle immagini una specificità protesa ad esplorare la propria capacità percettiva come strumento di conoscenza e di energia che sono il fulcro principale del suo linguaggio pittorico. Dove arte e terapia si incontrano per formare un unico corpo in una simbiosi che scaturisce dalla nostra mente e dalle nostre emozioni. Pensare, sentire e volere sono i vari aspetti che l’artista sublima in un contesto di contemplazione. La formazione professionale in psicologia ha influito notevolmente sul percorso di Sara Usai orientandola verso la rappresentazione e lo studio della natura umana, secondo la formulazione di un codice suggestivo espresso con una personalissima sintassi formale. Un genere artistico contemporaneo che ravviva le scene dipinte attraverso la nostra sostanza vitale che si manifesta in ogni angolo recondito della nostra realtà.
Irene Mannarino
Critico d’arte
Mandalas are magical mirrors of the present moment of our journey, they give form and colour to our majestic inner dance, as infinite as eternity, swinging closer and farther from the edge of the circle, moving inwards and outwards and passing lightly over our soul, asking only for openness and space to see the light shining, the wheel turning again” this quote by Maureen Ritchie describes Sara Usai’s work very well. This artist uses abstract- symbolic art to express her inner world. Sara mainly uses mandalas as an artistic instrument of knowledge. Her work focuses heavily on the circle, in different shapes and colours. Her paintings mainly express feelings, as well as emotions. As Marina Cvetaeva says Thought is an Arrow, Feeling is a Circle. To restate the phrase, the arrow is thought, Sara’s circle is feeling. In her mandalas she imprints her feelings and emotions, but in reality those of everyone.
Through these geometric and colourful shapes, she expresses peace and order. An order that is more than rational, an order that expresses joy, freedom of movement, embrace, harmony. In the work ‘feto’, the gestation of a foetus in its natural cycle is represented, in the mandala circle the various phases are depicted. The painting has a calming celestial background, and seems to encapsulate this symbolic moment of existence in a calm harmony. In the “start”, on the other hand, we see an explosion of colours in the mandala, leading up to a dark centre with various golden symbols. Everything in his work follows a thread of emotion and thought, nothing is out of order or left to chance. Sara throws her vision of the inner and outer world onto the canvas.